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sabato 23 marzo 2019

Le credenze fondamentali della Chiesa di Dio Onnipotente

(1) La dottrina della Chiesa di Dio Onnipotente
La dottrina del Cristianesimo trae origine dalla Bibbia e la dottrina della Chiesa di Dio Onnipotente trae origine da tutte le verità che sono state espresse da Dio fin dall’epoca della creazione, durante l’opera nell’Età della Legge, nell’Età della Grazia e nell’Età del Regno. Vale a dire che l’Antico Testamento, il Nuovo Testamento e la Bibbia dell’Età del Regno – La Parola appare nella carne – espressa dal Signore Gesù ritornato degli ultimi giorni, Dio Onnipotente, costituiscono le credenze fondamentali e la dottrina della Chiesa di Dio Onnipotente. L’Antico Testamento attesta l’opera di Dio Jahvè nel decretare le leggi e i comandamenti e guidare la vita dell’uomo durante l’Età della Legge; il Nuovo Testamento attesta l’opera di redenzione svolta dal Signore Gesù durante l’Età della Grazia; e La Parola appare nella carne rappresenta tutte le verità per la purificazione e la salvezza dell’umanità espresse da Dio Onnipotente durante l’Età del Regno, nonché un resoconto dell’opera di giudizio di Dio durante gli ultimi giorni. La vera Bibbia è costituita da tutti i discorsi di Dio durante le tre fasi dell’opera, e le credenze fondamentali della Chiesa di Dio Onnipotente sono costituite da tutti i discorsi di Dio durante le tre fasi dell’opera, ossia da tutte le verità espresse da Dio durante queste tre fasi dell’opera. Le tre Sacre Scritture costituiscono le credenze fondamentali e la dottrina della Chiesa di Dio Onnipotente.

martedì 19 marzo 2019

Il nome di Dio potrebbe cambiare, ma la Sua essenza non cambierà mai.

Parole di Dio attinenti:
Ci sono quelli che dicono che Dio è immutabile. È giusto, ma si riferisce all’immutabilità dell’indole e della sostanza di Dio. Cambiamenti nel Suo nome e nella Sua opera non dimostrano che sia mutata la Sua sostanza; in altre parole, Dio sarà sempre Dio e questo non cambierà mai. Se affermi che l’opera di Dio rimane sempre la stessa, riuscirebbe quindi a ultimare il Suo piano di gestione di seimila anni?

domenica 17 marzo 2019

Perché Dio viene chiamato con nomi diversi in epoche diverse? Quali sono i significati dei nomi di Dio?

Parole di Dio attinenti:
Dovresti sapere che originariamente Dio non aveva alcun nome. Ne ha assunto solo uno, o due, o molti perché doveva compiere un’opera e guidare l’umanità. Qualunque sia il nome con cui Egli viene chiamato, non è scelto liberamente da Lui? Ha bisogno di te, una creatura, per deciderlo? Il nome con cui Dio viene chiamato dipende da ciò che l’uomo e il linguaggio umano possono comprendere, ma questo nome non può essere sintetizzato dal genere umano.
da “La visione dell’opera di Dio (3)” in La Parola appare nella carne

lunedì 21 gennaio 2019

Il nome di Dio durante l’Età della Legge era Jahvè

Jahvè” è il nome che ho preso durante la Mia opera in Israele, e significa il Dio degli Israeliti (popolo eletto di Dio), che può avere pietà degli uomini, maledirli e guidare la loro vita. Significa che Dio possiede un grande potere ed è pieno di saggezza. … In altre parole, unicamente Jahvè è il Dio del popolo eletto di Israele, di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, di Mosè e di tutto il popolo di Israele. E così nell’epoca attuale, fatta eccezione per la tribù di Giuda, tutti gli Israeliti venerano Jahvè. Compiono sacrifici a Lui sull’altare, e Lo servono indossando abiti sacerdotali nel tempio. Sperano nella riapparizione di Jahvè. … Il nome Jahvè è un nome peculiare per il popolo di Israele che viveva secondo la legge. In tutte le età e in ciascuna fase dell’opera, il Mio nome non è privo di fondamento, ma riveste un significato rappresentativo: ogni nome rappresenta un’età. “Jahvè” rappresenta l’Età della Legge, ed è il titolo onorifico per il Dio venerato dal popolo di Israele. da “Il Salvatore è già ritornato su una ‘nuvola bianca’”
Fonte: La Chiesa di Dio Onnipotente

lunedì 7 gennaio 2019

Cosa significa avere fede in Dio?

Dato il numero crescente di credenti Cristiani, sappiamo molto bene cosa vuol dire credere in Dio. Ma nonostante il gran numero di credenti, molti di loro non capiscono cosa voglia dire veramente avere fede in Dio. Forse alcuni non saranno d’accordo con ciò che ho detto e affermeranno: “Perché pensi così male di noi? Crediamo in Dio da tanti anni, come possiamo non sapere cosa sia la fede in Dio?”.

sabato 5 gennaio 2019

Preghiera del giorno: come pregare che è in accordo con la volontà del Signore

Fratelli e sorelle della stazione dell’amore:
Prego il Signore ogni giorno: le Lodi e i Vespri sono molto importanti per me, è una routine che va avanti da molto tempo. Spesso, però, non riesco a percepire il Signore mentre prego, e mi pare abbastanza ovvio che Lui non ascolti le mie preghiere. Prego da moltissimi anni, eppure mi sembra che la mia vita non sia progredita in nessun modo. Lentamente, la mia fede si è affievolita e non riesco a comprenderne il motivo. Potete insegnarmi a pregare secondo la volontà del Signore?
Con affetto,
Tao Xin

lunedì 17 dicembre 2018

Contemplare il Vangelo di oggi: sta veramente adorando il Signore Gesù festeggiando il Natale?



Contemplare il Vangelo di oggi: sta veramente adorando il Signore Gesù festeggiando il Natale?

Le origini del Natale
Ogni anno, all’avvicinarsi del Natale, i negozi delle vie predispongono vetrine abbaglianti piene di regali natalizi, con Babbo Natale e gli alberi di Natale, e così via. Sugli alberi e sugli edifici ci sono molte luci colorate disposte a festoni; intere città vengono decorate con lanterne e addobbi colorati e dovunque si respira gioia ed entusiasmo. Per il Cristianesimo, il Natale è una festa molto speciale e molte chiese iniziano a impegnarsi a preparare tutto ciò che è necessario per la festa parecchi mesi prima. Il giorno di Natale, le chiese sono piene e i fratelli e le sorelle partecipano alle celebrazioni, prendendo parte alla cena di Natale, preparando spettacoli, adorando il Signore Gesù, e così via. I visi delle persone sono raggianti di felicità. Tuttavia, quando ci riuniamo con gioia per celebrare la nascita del Signore Gesù, comprendiamo il significato del Natale? Forse i fratelli e le sorelle diranno: “Il Signore Gesù fu inchiodato alla croce per redimere tutta l’umanità e, quindi, per ricordare e celebrare la Sua nascita, i cristiani hanno istituito il Natale. Sebbene il giorno specifico in cui il Signore Gesù nacque non sia menzionato nella Bibbia, il Natale è diventato gradualmente una festa universale, sulla scia dell’espansione del Vangelo di Gesù Cristo”. Probabilmente siamo venuti a conoscenza di questi fatti, ma conosciamo forse l’amore di Dio e la Sua volontà per noi, che, in realtà, erano nascosti dietro la nascita del Signore Gesù? E qual è il modo perfetto, per il Signore, di accostarsi al Natale?

venerdì 14 dicembre 2018

Possiamo accedere al Regno dei Cieli dopo essere stati giustificati per fede?

 

Possiamo accedere al Regno dei Cieli dopo essere stati giustificati per fede?


Mio caro collega di fede, Fratello Lu,
Ciao! Sono Zhang Fentao. Da quando ho accettato l’opera degli ultimi giorni di Dio Onnipotente non abbiamo avuto tempo di sederci e discutere con calma, perché la pensiamo diversamente su alcuni argomenti. In questi anni in cui ero via a predicare il Vangelo non ci sono state opportunità di riunirci e parlare. Sono passati anni da quando ho lasciato casa. In che situazione sei ora? Ricordo che, una volta, due sorelle cercarono di predicarti il Vangelo, ma tu credevi ancora che “poiché crediamo in Gesù, siamo stati dichiarati giusti dal Signore. Egli ci perdonerà anche se commetteremo molti peccati e, quando tornerà, ci porterà di certo nel Regno dei Cieli. Non c’è alcun bisogno che Dio compia un’opera di giudizio e purificazione”. A causa di questo tuo punto di vista, non avevi nemmeno voluto incontrare i fratelli e le sorelle che predicavano il Vangelo di Dio Onnipotente.

giovedì 13 dicembre 2018

la fede in Dio deve essere in linea con la Bibbia?


    

la fede in Dio deve essere in linea con la Bibbia?


    1° dicembre 2017, venerdì
    Di recente, in un forum sui temi “La parola di Dio è tutta nella Bibbia?” e “Tutto ciò che è scritto nella Bibbia è parola di Dio?”, ho letto alcune discussioni che hanno coinvolto parecchi credenti. Dopo aver scorso i discorsi, ho capito di aver appreso molto. Diversi dubbi, a cui non avevo mai pensato prima, mi sono diventati assai più chiari attraverso questi scambi di idee. Ho compreso che tale tipo di confronti è di grande beneficio per la crescita della nostra vita e non ho provato nel mio spirito una gioia come questa per molto tempo.

giovedì 1 novembre 2018

La Bibbia afferma che, dopo il battesimo del Signore Gesù, i cieli si aprirono, lo Spirito Santo discese sul Signore Gesù sotto forma di colomba e una voce disse: “Questo è il mio diletto Figliuolo nel quale mi son compiaciuto” (Matteo 3:17). E tutti noi credenti riconosciamo che il Signore Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio. Tuttavia, avete attestato che il Cristo incarnato è la manifestazione di Dio, Dio Stesso, che il Signore Gesù è Dio Stesso e che anche Dio Onnipotente è Dio Stesso. Ciò è alquanto misterioso per noi ed è diverso dalla nostra comprensione precedente. Quindi, il Cristo incarnato è Dio Stesso o il Figlio di Dio? Entrambe le possibilità ci sembrano ragionevoli ed entrambe sono in accordo con la Bibbia. Quindi, quale comprensione è corretta?


L’argomento da voi sollevato è precisamente quello che gran parte dei credenti fa fatica a capire. Sin dal momento in cui l’incarnato Signore Gesù venne a realizzare l’opera di redenzione del genere umano, Dio diventò il Figlio dell’uomo, manifestandoSi tra gli uomini e svolgendo la Sua opera. Egli non diede soltanto inizio all’Età della Grazia, ma avviò anche una nuova era in cui Dio venne personalmente nel mondo umano per vivere accanto agli uomini. Con grande adorazione, gli uomini chiamarono il Signore Gesù di Cristo, il Figlio di Dio. A quel tempo, lo Spirito Santo rese anche testimonianza del fatto che il Signore Gesù fu l’adorato Figlio di Dio, e che il Signore Gesù chiamò Dio nei cieli di Padre. Così, l’uomo credeva che il Signore Gesù fosse Figlio di Dio. In questo modo si è formata la nozione di questo rapporto Padre-Figlio. Ora riflettiamo per un momento. Nella Genesi, Dio afferma da qualche parte di avere un figlio? E durante l’Età della Legge, Jahvè Dio affermò mai di avere un figlio? No. Ciò dimostra che vi è un solo Dio, che non esiste un rapporto Padre-Figlio di cui parlare. Ora qualcuno potrebbe chiederselo: Durante l’Età della Grazia, perché il Signore Gesù affermò di essere il Figlio di Dio? Il Signore Gesù Cristo era il Figlio di Dio, o era Dio Stesso? Si potrebbe dire che si tratta di un argomento sul quale noi credenti abbiamo sempre riflettuto nel corso dei secoli. Le persone avvertono la contraddizione intrinseca a questo problema, ma non riescono a spiegarsela. Il Signore Gesù è Dio, ma è anche il Figlio di Dio, così c’è anche un Dio Padre? Le persone fanno ancora più fatica a spiegare questa faccenda. Negli ultimi due millenni, Soltanto pochi hanno riconosciuto che il Signore Gesù Cristo è Dio Stesso, che è la manifestazione di Dio. Ma in effetti, ciò è riportato chiaramente nella Bibbia In Giovanni 14:8, Filippo chiese al Signore Gesù: “Signore, mostraci il Padre, e ci basta”. Ora, in quel momento, come rispose il Signore Gesù a Filippo? Il Signore Gesù disse a Filippo: “Da tanto tempo sono con voi e tu non m’hai conosciuto, Filippo? Chi ha veduto me, ha veduto il Padre; come mai dici tu: Mostraci il Padre? Non credi tu ch’io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue. Credetemi che io sono nel Padre e che il Padre è in me; se no, credete a cagion di quelle opere stesse” (Giovanni 14:9-11). Qui, il Signore Gesù disse molto chiaramente: “Chi ha veduto me, ha veduto il Padre”. Come potete vedere, il Signore Gesù è la manifestazione di Dio Stesso. Il Signore Gesù non disse allora che tra Lui e Dio esistesse un rapporto Padre-Figlio. Lui disse solo: “Io sono nel Padre e il Padre è in me”. “Io ed il Padre siamo uno” (Giovanni 10:30). Ora, secondo le parole del Signore Gesù, non possiamo forse confermare che il Signore Gesù è Dio Stesso, vi è un solo Dio e che non esiste un “rapporto Padre-Figlio” di cui parlare?dal copione del film “Il mistero della pietà: La seconda parteFonte: La Chiesa di Dio Onnipotente

venerdì 7 settembre 2018

Nella Bibbia non c’è nessuna via verso la vita eterna; se l’umanità si attiene alla Bibbia e la venera, non otterrà la vita eterna.

Versetti biblici di riferimento:
Voi investigate le Scritture, perché pensate aver per mezzo d’esse vita eterna, ed esse son quelle che rendon testimonianza di me; eppure non volete venire a me per aver la vita!(Giovanni 5:39-40).
Io son la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me (Giovanni 14:6).
Parole di Dio attinenti:
La via della vita non è una cosa che possa essere detenuta da chiunque, né è facilmente ottenibile da tutti. Questo perché la vita può provenire solo da Dio, vale a dire che soltanto Dio Stesso ne possiede la sostanza, senza di Lui non vi è alcuna via della vita, e quindi solo Egli è la fonte della vita e la sorgente inesauribile dell’acqua viva di vita.
da “Solo il Cristo degli ultimi giorni può offrire all’uomo la via della vita eterna” in La Parola appare nella carne

mercoledì 5 settembre 2018

La Bibbia è stata compilata dall’uomo e non da Dio; la Bibbia non può rappresentare Dio.

Versetti biblici di riferimento:
Voi investigate le Scritture, perché pensate aver per mezzo d’esse vita eterna, ed esse son quelle che rendon testimonianza di me; 0eppure non volete venire a me per aver la vita! (Giovanni 5:39-40).
Io son la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me (Giovanni 14:6).

venerdì 1 giugno 2018

Quali sono la conseguenza e il risultato del rifiuto, da parte del mondo religioso, dell’opera di giudizio di Dio negli ultimi giorni?


Quali sono la conseguenza e il risultato del rifiuto, da parte del mondo religioso, dell’opera di giudizio di Dio negli ultimi giorni?

Parole di Dio attinenti:
In ogni periodo di tempo, Dio comincerà un’opera nuova, e in ogni periodo ci sarà un nuovo inizio tra gli uomini. Se l’uomo si attiene solo alle verità che “Jahvè è Dio” e che “Gesù è il Cristo”, che sono verità che si applicano ad una sola età, non riuscirà mai a stare al passo con l’opera dello Spirito Santo, e sarà sempre incapace di ottenere l’opera dello Spirito Santo. Indipendentemente da come Dio opera, l’uomo segue senza il minimo dubbio, e segue da vicino. In tal modo, come potrebbe l’uomo essere eliminato dallo Spirito Santo? Indipendentemente da ciò che Dio fa, fintanto che l’uomo è sicuro che sia opera dello Spirito Santo e vi collabora senza alcuna remora, e cerca di essere all’altezza dei requisiti divini, come potrebbe venire punito? L’opera di Dio non è mai cessata, le Sue orme non si sono mai interrotte, e prima del completamento del Suo lavoro di gestione, Si è sempre dato da fare, senza un attimo di sosta. Ma l’uomo è diverso: non avendo ottenuto che un pizzico dell’opera dello Spirito Santo, lo tratta come se non dovesse mai cambiare; avendo ottenuto un briciolo di conoscenza, non procede ulteriormente per seguire le orme della più recente opera di Dio; non avendo visto che una minima parte dell’opera di Dio, immediatamente riduce Dio alle sembianze di una particolare scultura in legno, convinto che Dio rimanga per sempre nella forma che gli è apparsa, che sia stato così in passato e che sarà per sempre così in futuro; non avendo ricevuto che una superficiale conoscenza, l’uomo ne è talmente orgoglioso da dimenticare se stesso e comincia a proclamare smodatamente un’indole e un essere di Dio che semplicemente non esistono; ed essendosi fissato su una fase dell’opera dello Spirito Santo, indipendentemente da quale tipo di persona proclami la nuova opera di Dio, l’uomo non l’accetta. Queste sono persone che non riescono ad accettare la nuova opera dello Spirito Santo; sono troppo conservatrici, incapaci di accettare novità. Tali persone sono coloro che credono in Dio, ma al tempo stesso Lo rifiutano. L’uomo crede che gli Israeliti avessero torto nel “credere solo in Jahvè e non credere in Gesù”, eppure la maggioranza delle persone agisce come se “credesse solo in Jahvè e rifiutasse Gesù” e “desiderasse il ritorno del Messia, ma avversasse il Messia chiamato Gesù”. Non c’è da stupirsi, allora, che le persone vivano ancora sotto il dominio di Satana, dopo aver accettato una fase dell’opera dello Spirito Santo, e che ancora non ricevano le benedizioni di Dio. Non è forse questo il risultato del ribellismo dell’uomo? I Cristiani di tutto il mondo che non hanno tenuto il passo con la nuova opera di oggi si aggrappano saldamente alla credenza di essere i fortunati, che Dio esaudirà tutti i loro desideri. Eppure non sanno dire con certezza perché Dio li innalzerà al terzo cielo, né sono sicuri riguardo al modo in cui Gesù verrà a radunarli dall’alto di una bianca nube, tanto meno sanno dire con assoluta certezza se Gesù arriverà davvero su una bianca nube nel giorno che essi immaginano. Sono tutti ansiosi e smarriti; non sanno neppure se Dio verrà a prendere ciascuna delle svariate piccole manciate di persone, provenienti da ogni denominazione. L’opera che Dio svolge ora, l’età presente, la volontà di Dio – essi non ne hanno il minimo sentore, e non possono far nulla se non fare il conto alla rovescia dei giorni, sulle dita. Solo coloro che seguono le orme dell’Agnello fino alla fine possono ottenere la benedizione finale, mentre queste “persone intelligenti”, che sono incapaci di seguire fino alla fine eppure credono di aver ottenuto tutto, non possono assistere all’apparizione di Dio. Si credono tutti le persone più brillanti sulla faccia della terra, e interrompono lo sviluppo continuo dell’opera di Dio senza ragione alcuna, e sembrano credere con assoluta certezza che Dio li porterà in cielo, loro che “hanno la massima lealtà verso Dio, Lo seguono e osservano la parola di Dio”. Anche se hanno la “massima lealtà” verso le parole proferite da Dio, le loro parole e azioni risultano comunque disgustose, poiché si oppongono all’opera dello Spirito Santo, e commettono inganno e malvagità. Coloro che non seguono fino alla fine, che non tengono il passo con l’opera dello Spirito Santo e che aderiscono solo alla vecchia opera, non solo non sono riusciti a restare leali verso Dio, bensì, al contrario, sono divenuti coloro che si oppongono a Dio, coloro che vengono rifiutati dalla nuova età e che verranno puniti. Esiste qualcuno più misero di loro? da “L’opera di Dio e la pratica dell’uomo” in La Parola appare nella carne

domenica 15 aprile 2018

Conoscere lo scopo e il significato di ciascuna delle tre fasi dell’opera di Dio

Immagine della Chiesa di Dio Onnipotente

Conoscere lo scopo e il significato di ciascuna delle tre fasi dell’opera di Dio

(1) Lo scopo e il significato dell’opera di Dio nell’Età della Legge
Parole di Dio attinenti:
L’opera che Jahvè compì tra gli Israeliti stabilì il luogo di origine terrena di Dio fra gli uomini, il Suo luogo sacro dove era presente. Egli limitò la Sua opera al popolo d’Israele. In un primo momento, Egli non aveva operato al di fuori di Israele; invece, scelse un popolo che ritenne adatto al fine di limitare la portata della Sua opera. Israele è il luogo in cui Dio creò Adamo ed Eva, e dalla polvere di quel luogo Jahvè fece l’uomo; è la base della Sua opera sulla terra. Gli Israeliti, che sono i discendenti di Noè e di Adamo, furono le fondamenta del lavoro di Jahvè sulla terra.

mercoledì 11 aprile 2018

Il nome di Dio durante l’Età della Legge era Jahvè

Il nome di Dio durante l’Età della Legge era Jahvè

Il nome di Dio durante l’Età della Legge era Jahvè


“Jahvè” è il nome che ho preso durante la Mia opera in Israele, e significa il Dio degli Israeliti (popolo eletto di Dio), che può avere pietà degli uomini, maledirli e guidare la loro vita. Significa che Dio possiede un grande potere ed è pieno di saggezza. … In altre parole, unicamente Jahvè è il Dio del popolo eletto di Israele, di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, di Mosè e di tutto il popolo di Israele. E così nell’epoca attuale, fatta eccezione per la tribù di Giuda, tutti gli Israeliti venerano Jahvè. Compiono sacrifici a Lui sull’altare, e Lo servono indossando abiti sacerdotali nel tempio. Sperano nella riapparizione di Jahvè. … Il nome Jahvè è un nome peculiare per il popolo di Israele che viveva secondo la legge. In tutte le età e in ciascuna fase dell’opera, il Mio nome non è privo di fondamento, ma riveste un significato rappresentativo: ogni nome rappresenta un’età. “Jahvè” rappresenta l’Età della Legge, ed è il titolo onorifico per il Dio venerato dal popolo di Israele. da “Il Salvatore è già ritornato su una ‘nuvola bianca’”
Fonte: La Chiesa di Dio Onnipotente

venerdì 6 aprile 2018

L’Età della Legge: Lo scopo e il significato dell’opera di Dio

Immagine della Chiesa di Dio Onnipotente

L’Età della Legge: Lo scopo e il significato dell’opera di Dio


La parola di Dio classica:
Il significato, lo scopo e la fase dell’opera di Jahvè in Israele, erano di dare inizio alla Sua opera su tutta la terra, e diffonderla gradualmente alle nazioni Gentili, partendo dal suo centro in Israele. Questo è il principio secondo il quale Egli opera in tutto l’universo: stabilire un modello, per poi ampliarlo fino a quando tutte le persone nell’universo non hanno accettato il Suo Vangelo. I primi Israeliti erano i discendenti di Noè. Queste persone avevano solo il soffio di Jahvè e potevano prendersi cura delle necessità fondamentali della vita, ma non sapevano che genere di Dio fosse Jahvè, né conoscevano la Sua volontà riguardo all’uomo, tantomeno come dovessero temere il Signore di tutta la creazione. I discendenti di Adamo non sapevano a quali regole e quali leggi dovessero obbedire o quale opera il creato dovesse svolgere per il Creatore. Sapevano solo che il marito deve sudare e lavorare per provvedere alla propria famiglia, e che la moglie si deve sottomettere al marito e perpetuare la razza umana che Jahvè ha creato. In altre parole, questa gente aveva solo il respiro di Jahvè e la Sua vita, ma non sapeva come seguire le leggi di Dio o come soddisfare il Signore di tutta la creazione. La loro comprensione era troppo limitata. Quindi, sebbene non ci fosse alcuna deviazione né astuzia nel loro cuore e sebbene di rado provassero sentimenti di gelosia e di rivalità, non conoscevano né capivano Jahvè, il Signore di tutta la creazione. Questi antenati dell’uomo sapevano solo mangiare ciò che Jahvè faceva, godere di ciò che Jahvè faceva, ma non sapevano come temere Jahvè; non sapevano che avrebbero dovuto adorarLo in ginocchio. Come potevano essere chiamati Sue creature? E così, non vennero forse proferite invano le parole: “Jahvè è il Signore di tutta la creazione” ed “Egli ha creato l’uomo come espressione di Sé Stesso, perché Lo glorificasse e rappresentasse”? Come possono le persone che non temono Jahvè essere una testimonianza per la Sua gloria? Come possono essere espressione della Sua gloria? Le parole di Jahvè “Ho creato l’uomo a Mia immagine” non diventano così un’arma nelle mani di Satana, il maligno? Queste parole non diventano un marchio di umiliazione per la creazione dell’uomo da parte di Jahvè? Al fine di completare quella fase dell’opera, Jahvè, dopo aver creato il genere umano, non lo istruì né guidò da Adamo a Noè. Solo dopo il diluvio Egli iniziò formalmente a guidare gli Israeliti, i quali erano i discendenti di Adamo e di Noè. La Sua opera e le Sue parole in Israele guidavano la vita di tutte le persone in tutto il paese, mostrando loro che Jahvè non solo era in grado di soffiare l’alito nell’uomo, così che avesse la Sua vita e fosse resuscitato dalla polvere e reso una creatura di Dio, ma che poteva anche bruciare gli uomini con le fiamme e maledire il genere umano, utilizzando il Suo bastone per governare l’umanità. Così, anche essi videro che Jahvè poteva guidare la vita dell’uomo sulla terra, e parlare e operare tra di loro di giorno e di notte. Egli realizzò la Sua opera solo affinché le Sue creature potessero sapere che l’uomo veniva dalla polvere raccolta da Lui, che l’uomo era stato creato da Lui. Inoltre, l’opera che Egli aveva iniziato in Israele aveva lo scopo di far sì che altri popoli e nazioni (che in realtà non erano separati da Israele, ma si erano ramificati dagli Israeliti, e pertanto rimanevano pur sempre discendenti di Adamo ed Eva) potessero ricevere il Vangelo di Jahvè da Israele, in modo che tutte le creature dell’universo Lo temessero e tenessero in grande considerazione. Se Jahvè dopo aver creato gli uomini, li avesse lasciati condurre una vita spensierata sulla terra, invece di iniziare il Suo lavoro in Israele, a causa della natura fisica dell’uomo (natura significa che l’uomo non può mai sapere le cose che non può vedere, ovvero non sa che Jahvè ha creato il genere umano, e tanto meno del motivo per cui l’ha fatto), l’uomo non avrebbe mai saputo che Jahvè ha creato il genere umano ed è il Signore di tutte le cose. Se Jahvè avesse creato l’uomo e lo avesse posto sulla terra per il Suo godimento, e Se ne fosse semplicemente lavato le mani andando via, anziché fare da guida agli uomini per un certo periodo di tempo, tutta l’umanità sarebbe tornata al nulla; anche il cielo e la terra e tutte le cose che Egli ha creato, inclusa tutta l’umanità, sarebbero tornati al nulla e sarebbero stati calpestati da Satana. E così il desiderio di Jahvè che “Egli debba avere un punto dove stare sulla terra, un luogo sacro nella Sua creazione” sarebbe andato in frantumi. Così, invece, dopo aver creato gli uomini, Dio li ha guidati nella loro vita, e ha parlato loro, tutto al fine di soddisfare il Suo desiderio, di realizzare il Suo piano. L’opera di Dio in Israele era intesa solo al fine di eseguire il piano che Egli aveva messo in atto prima della Sua creazione di tutte le cose e quindi il Suo operare in primo luogo fra gli Israeliti e la Sua creazione di tutte le cose non erano affatto in contrasto fra loro, bensì erano entrambi per il bene della Sua gestione, della Sua opera e della Sua gloria, approfondendo il significato della Sua creazione del genere umano. Egli guidò la vita del genere umano sulla terra per duemila anni dopo Noè, nel corso dei quali insegnò loro a temere Jahvè, il Signore di tutte le cose, come comportarsi e come vivere la loro vita, e soprattutto, come agire in qualità di testimoni per Jahvè, obbedirGli, temerLo e lodarLo con la musica come Davide e i suoi sacerdoti.

 da “L’opera nell’Età della Legge”

mercoledì 14 marzo 2018

Perché l’umanità dovrebbe credere in Dio?

Perché l’umanità dovrebbe credere in Dio?

La risposta viene dalla parola di Dio:
Dio ha creato tutte le cose e così Egli fa sì che tutta la creazione ritorni sotto il Suo dominio e si sottometta al Suo dominio; Egli comanderà tutte le cose, in modo che tutte le cose siano nelle Sue mani. Tutta la creazione di Dio, compresi gli animali, le piante, gli uomini, le montagne, i fiumi e laghi, tutto deve ritornare sotto il Suo dominio. Tutte le cose nei cieli e sulla terra devono ritornare sotto il suo dominio. Esse non possono avere alcuna scelta e devono tutte sottoporsi alle Sue orchestrazioni. Questo è stato decretato da Dio ed è l’autorità di Dio. Dio comanda tutto e ordina e classifica tutte le cose, ognuna classificata in base al tipo e gli assegna la propria posizione, secondo la volontà di Dio. Non importa quanto grande sia, nessuna cosa può superare Dio e tutte le cose servono l’umanità creata da Dio e nessuna cosa osa disubbidire a Dio o fa richiesta a Dio. E così l’uomo, in quanto creatura di Dio, deve anche eseguire il dovere dell’uomo. Indipendentemente dal fatto che egli è il signore o sovrano di tutte le cose, non importa quanto alto sia lo stato dell’uomo tra tutte le cose, ancora egli non è che un piccolo essere umano sotto il dominio di Dio e non è altro che un essere umano insignificante, una creatura di Dio e non sarà mai al di sopra di Dio. Come creatura di Dio, l’uomo dovrebbe cercare di compiere il dovere di una creatura di Dio e cercare di amare Dio senza fare altre scelte perché Dio è degno dell’amore dell’uomo.
 da “Il successo o il fallimento dipendono dal cammino che l’uomo compie” in La Parola appare nella carne

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