1. Panoramica
1.1 Lo stato attuale della religione in Cina nell’ambito della politica di “sinizzazione della religione”
Il 1° febbraio 2018, il Partito Comunista Cinese (
PCC) ha iniziato ad attuare i suoi nuovi regolamenti sugli affari religiosi
[1], gettando così un manto di legittimità sulla politica di “Sinizzazione della religione” di Xi Jinping e rivelando ancor più chiaramente lo scopo malvagio dietro ai tentativi del PCC di bandire le fedi religiose e sradicare tutte le religioni in Cina. Dopo l’applicazione di questi regolamenti, la situazione del credo religioso in Cina si è completamente deteriorata: più di un milione di musulmani dello Xinjiang sono stati imprigionati nei campi di rieducazione; milioni di dipendenti pubblici si sono trasferiti nelle case dei musulmani, nello Xinjiang, per effettuare un controllo ideologico e una revisione comportamentale usando mezzi estremamente intrusivi; le dottrine religiose sono state male interpretate e manipolate dalle autorità, i dieci comandamenti nel
la Bibbia sono stati cancellati e sostituiti con nove comandamenti, tutte le Bibbie sono state rimosse dalla vendita online e il PCC, secondo i rapporti, ha proposto di lanciare un’edizione riveduta della Bibbia e di modificarne il contenuto; il PCC manipola e controlla rigorosamente i leader dei gruppi religiosi, nonché la nomina dei vescovi cattolici clandestini, avendo firmato l’accordo Vaticano-Cina; un gran numero di chiese, moschee, templi buddisti, templi taoisti e altri siti religiosi sono stati distrutti o messi al bando; un gran numero di cristiani è stato arrestato e imprigionato; quando i credenti si impegnano in attività religiose, sono costretti a cantare le “canzoni rosse”, alzare la bandiera nazionale e studiare le cosiddette “politiche del PCC”. Tra le varie confessioni, una nuova Chiesa cristiana, la Chiesa di Dio Onnipotente (The Church of Almighty God, CAG), subisce la persecuzione più spietata. Secondo statistiche incomplete, nel 2018 almeno 11.111 membri della Chiesa sono stati arrestati solo per aver praticato attività ecclesiastiche, ed è ben documentato che, in quell’anno, il numero di credenti morti a seguito delle persecuzioni ha raggiunto il valore massimo di 20. Il 6 novembre 2018, durante la Revisione periodica universale della Cina alle Nazioni Unite, l’Ufficio dell’alto commissario per i diritti umani (High Commissioner for Human Rights, OHCHR) ha pubblicato una sintesi delle osservazioni sulla Cina da parte delle ONG, condannando la persecuzione, da parte del PCC, di 4 milioni di cristiani della CAG nella Cina continentale. La sintesi sottolineava che, durante il periodo 2014-2018, il monitoraggio, gli arresti e le persecuzioni attuati dal Partito Comunista Cinese avevano causato la fuga di almeno 500.000 cristiani della CAG e che diverse centinaia di migliaia di famiglie erano state distrutte
[2]. Per quanto riguarda lo stato attuale della religione in Cina, la Commissione esecutiva sulla Cina del Congresso degli Stati Uniti (US Congressional Executive Commission on China, CECC) ha pubblicato la sua relazione annuale 2018
[3].Il co-presidente della CECC, Chris Smith, membro del Congresso degli Stati Uniti, ha sottolineato che durante lo scorso anno il governo cinese ha messo in atto il più severo giro di vite su tutte le fedi religiose dal tempo della Rivoluzione culturale.